La mostra personale di Matteo ANGELE riunisce tre progetti che tracciano la sua continua esplorazione di una sensibilità gay che emerge non nella rappresentazione esplicita, ma negli intervalli, negli incidenti e nelle interruzioni del desiderio queer. In queste opere, ANGELE indaga come la soggettività gay venga inquadrata, messa in scena e fatta circolare all’interno delle economie visive della pornografia, rivelandone al contempo l’artificio e la carica affettiva. Ne scaturisce un linguaggio dell’erotismo differito, in cui il desiderio si sposta sugli spazi industriali e sugli oggetti domestici, e il piacere si intreccia con i gesti formali e le ibridazioni dell’immagine fotografica.
La mostra si apre con uno scorcio su Where is the Director?, composto da immagini costruite in cui l’artista interpreta ogni ruolo — dall’attore al tecnico — sul set di un film pornografico gay fittizio. Le dinamiche di potere che sostengono le industrie del desiderio risuonano anche nei lavori precedenti. In If I Could Tell You, il lavoro di diploma di ANGELE, immagini sadomasochistiche d’archivio degli anni Ottanta vengono ricontestualizzate in forme scultoree che oscillano tra l’industriale e il domestico: corpi statici e pose di costrizione diventano meditazioni su potere, controllo e desiderio nel pieno della crisi dell’AIDS. In Caught on Camera, l’attenzione si sposta sull’apparato stesso: oggetto messo in scena e scène trouvée al tempo stesso, l’opera ridefinisce la pornografia attraverso le tecnologie della registrazione, ricomponendo film porno gay degli anni 2000 attorno ai loro incidenti — una cinepresa che entra nell’inquadratura, un microfono che si riflette in un angolo.
Insieme, questi progetti delineano un’anatomia dello sguardo e un’architettura della pelle, in cui la macchina della produzione diventa inseparabile dai piaceri queer che cerca di rappresentare.
☞ La mostra presenta immagini esplicite di nudità; si consiglia la discrezione del visitatore.
Biografia
Matteo Angele è un artista e fotografo multidisciplinare italiano, situato a Ginevra, in Svizzera. Dopo una formazione in grafica al CFP Arts di Ginevra, prosegue con un Bachelor in Fotografia presso l’ECAL – École cantonale d’art de Lausanne, prima di intraprendere un Master in Arti Visive alla HEAD – Genève. Il suo lavoro è stato presentato, tra gli altri, nella mostra Under Your Smell, in collaborazione con Jean Paul Gaultier, e a Photo Schweiz 24, dove ha ricevuto il premio Best New Photographer. Ha inoltre collaborato con diverse riviste internazionali, tra cui Larry’s List (Hong Kong) e PW-Magazine (Vienna), oltre che con istituzioni come il Centre d’Art Contemporain de Genève.
Matteo Angele appartiene a una nuova generazione di artisti queer, segnata da un contesto post-AIDS Crisis. Unendo fotografia e installazione, sviluppa una ricerca in cui l’immagine si fonde con lo spazio. Le sue opere assumono la forma di “immagini-sculture”, in cui le strutture e le superfici sono concepite in risposta alla fotografia, rivelando una tensione tra intimità, memoria e dolcezza, anche nelle iconografie più esplicite.
Inaugurazione e apertura
Inaugurazione domenica 2 novembre alle 17.
Apertura domenica 14–18, su appuntamento o in occasione delle attività in programma.
Informazioni generali
L’esposizione fa parte di “Strutture in Movimento”, rassegna che sostiene progetti artistici giovani e innovativi a livello svizzero e internazionale.
Tra indagine formale e polemica creativa, i lavori mettono in discussione le convenzioni della fotografia e ne interrogano la capacità di rappresentazione dell’oggetto d’arte contemporanea.
Esposizione a cura di Greg Tiani
Immagini 1–3, progetti esposti: 1. Where is the Director?; 2. If I Could Tell You; 3. Caught on Camera.