Tropico del Cancer è il progetto musicale di Juan Pino, che trasforma il suono in un’esperienza d’ascolto intima e in continua trasformazione.
A partire da strumenti come salterio, armonica, sintetizzatori e percussioni, Juan costruisce un paesaggio sonoro minimalista, a tratti meditativo, a tratti incalzante. Ogni concerto è unico, modellato sul luogo che lo ospita, spesso in dialogo con spazio, danza e performance.
Juan Pino, nato a Quito e cresciuto in Ticino, vive oggi in Danimarca, dove sviluppa una ricerca artistica che mette in relazione corpo, suono e paesaggio.
Dopo il concerto, ci si ferma per una cena vegetariana semplice, da condividere in un’atmosfera conviviale, come a casa, tra chi ha voglia di restare un po’ di più.
📍 Casa Azul, Gordola 🕘 Apertura porte e apéro dalle 17:00 – Concerto ore 18:00 🎫 Solo 30 posti in prevendita. In caso di pioggia entra solo chi ha acquistato in prevendita; con bel tempo, biglietti anche alla cassa.
Come sempre alle ore 15.
Per questo nuovo appuntamento del Caffè tra artisti a Casa Azul, ospitiamo due giovani voci della scena artistica emergente: Giorgia Filipponi e Milo Maricelli.
Giorgia Filipponi ha studiato comunicazione visiva a Losanna con una specializzazione in fotografia. Attraverso le sue immagini costruisce metafore visive che evocano ricordi, intimità e il legame tra l’essere umano e la natura. Durante l’incontro presenterà un libro fotografico realizzato di recente, che riflette sull’ossessione di preservare e tramandare la memoria attraverso immagini e oggetti. Condividerà inoltre alcuni progetti in corso, incentrati sulla rappresentazione simbolica degli elementi naturali: immagini sospese, lontane dal realismo, che acquisiscono una dimensione senza tempo.
Milo Maricelli, nato a Bellinzona nel 2000, vive e lavora a Firenze dal 2021. La sua pratica si sviluppa principalmente attraverso scultura e installazioni, in stretta relazione con il contesto urbano e sociale dei luoghi vissuti. La sua ricerca riflette sulle dinamiche collettive e sul ruolo dell’assenza, spesso tradotta in forme aride o nella pratica del calco. I suoi lavori seguono i ritmi naturali delle stagioni, e si radicano nella quotidianità attraverso un ascolto attento del presente.